Il Dow Jones , abbreviazione di Dow Jones Industrial Average, è uno degli indici azionari più importanti al mondo in quanto rappresenta le performance di un gruppo selezionato di 30 grandi società statunitensi quotate alla borsa di New York, il NYSE (New York Stock Exchange). Si tratta di un parametro che viene ponderato per il prezzo e, dunque, le società che hanno un prezzo per azione più alto sono quelle che hanno un impatto maggiore sull’indice.
Storia ed evoluzione del Dow Jones
Il Dow Jones è stato creato nel 1896 da Charles Dow e Edward Jones. Il primo è stato il fondatore del The Wall Street Journal ed è universalmente riconosciuto come il padre dell’analisi tecnica, mentre il secondo era un statistico finanziario. L’obiettivo di Dow e Jones era quello di creare un metodo semplice e comprensibile per descrivere le fluttuazioni del mercato azionario. Rispetto alla sua introduzione, il Dow Jones ha subito oggi molti cambiamenti nella composizione così come nella metodologia di calcolo.
La composizione del Dow Jones
Nel 1896 erano 12 le società che componevano il Dow Jones. Queste operavano in settori diversi, dalle ferrovie al cotone passando per il gas, lo zucchero, il tabacco e il petrolio. Negli anni le aziende che compongono il Dow Jones sono aumentate, fino ad arrivare alle attuali 30. Si tratta di realtà economiche di riferimento che appartengono, come all’origine, a settori differenti.
Ci sono, ad esempio, i grandi colossi digitali e tecnologici come Apple e Microsoft, così come aziende leader nella produzione di bevande come Coca – Cola. È importante dire che le aziende di riferimento non sono fisse, ma cambiano al mutare del comparto economico con le valutazioni che vengono effettuate dal comitato di redazione del Wall Street Journal.
Nel 2020, per citare un caso noto, ci sono stati molti nuovi ingressi: Salesforce, Amgen e Honeywell International a discapito di altre realtà quali Exxon Mobil, Pfizer e Raytheon Technologies. Così come in parte già accennato, ognuna delle singole componenti del Dow Jones ha un peso sull’indice che è determinato dal prezzo della sua azione, più alto è maggiore sarà il suo impatto.
Gli investitori prestano grande attenzione al Dow Jones, anche se il fatto che faccia riferimento solo a 30 società statunitensi lo rende un parametro non del tutto indicativo rispetto al reale andamento generale del mercato azionario. Proprio per questo motivo, molti investitori preferiscono utilizzare indici più ampi, come l’indice S&P 500.
Il calcolo del Dow Jones
Per calcolare il Dow Jones si valuta l’andamento dei prezzi di 30 titoli azionari, appartenenti a diversi settori produttivi e rappresentativi del mercato. Entrando più nello specifico, il calcolo parte dalla somma dei prezzi dei 30 titoli che vengono poi divisi per un divisore rettificato chiamato divisore Dow che permette la comparabilità dei valori storici dell’indice durante gli eventi che alterano il prezzo delle azioni (distribuzione dei dividendi, nuove composizioni delle azioni, aumenti di capitale, scissioni e fusioni).
Il calcolo del Dow Jones è quotidiano nei giorni di borsa aperta dalle 9:30 alle 16:00, con il valore che viene aggiornato dopo ogni transazione che riguarda le azioni dell’indice.